Tinto de Mezcal Malacara: l’Innovazione che nasce dall’incontro tra Due Mondi

20/02/2025

Il premio Innovazione di Bargiornale riconosce il successo di questo prodotto che oggi guarda sempre più a un pubblico internazionale

 

 

Alessio Melia presenta una bottiglia di Tinto de Mezcal
Alessio Melia presenta con entusiasmo una bottiglia di Tinto de Mezcal Malacara, il distillato vincitore del Premio Innovazione BarAwards.

LA STORIA DEL TINTO DE MEZCAL

La storia di Malacara e del suo Tinto de Mezcal, fresco vincitore del Premio Innovazione BarAwards di Bargiornale, testata italiana di riferimento nel settore Ho.Re.Ca, è una storia di passioni che si intrecciano, di tradizioni che si rinnovano e di un pizzico di audacia.

Al timone di questa avventura c’è Alessio Melia, fondatore dell’azienda, il cui percorso sembra quasi un preludio alla creazione di questo prodotto unico.

Per me innovare è stato trovare una connessione inaspettata – racconta Alessio – un sentiero nascosto che collega due cose che sembravano lontanissime. E nel caso del Tinto de Mezcal, queste “cose” sono il vino e il mezcal, due mondi apparentemente distanti che Alessio ha avuto l’intuizione di unire.

L’idea nasce da una doppia passione: da un lato, l’amore per il mezcal e i distillati messicani che Alessio seleziona da anni; dall’altro, la cultura del vino, condivisa con l’amico Tommaso Botter titolare della cantina La Caneva di Giancarlo di Ceggia (Ve).

Ci siamo detti: perché non proviamo a farli incontrare? – ricorda Alessio – Ma non volevamo fare un mix. L’innovazione del Tinto de Mezcal sta nel processo che è segretissimo e che stiamo brevettando.

IL SEGRETO DELLA BOTTE

Ed è qui che entra in gioco la botte, vera protagonista di questa storia.

Non usiamo una botte che ha già contenuto mezcal, ma una classica barrique di secondo o terzo passaggio – spiega Alessio. – La trattiamo con il nostro mezcal Malacara, un po’ come si fa con lo Champagne durante il remuage. Il legno si impregna di questi aromi e poi li passa al vino durante l’affinamento. È come se la botte facesse da trait d’union tra i due mondi.

Il risultato è un prodotto che non ha eguali, un “calice dei due mondi”, come lo definisce Alessio. Immagina un vino rosso, con i profumi della frutta, del Merlot e della Granaccia – racconta – Ma poi arrivano queste note affumicate, un po’ tostate, a volte anche erbacee, che ti ricordano il mezcal. È un mix sorprendente, che ti apre un mondo di possibilità.

PAROLE D’ORDINE: VERSATILITÀ

Un mondo che si traduce in una versatilità sorprendente: abbinamenti con la carne, utilizzo in cocktail al posto del vermouth, in aperitivi freschi e innovativi come se fosse l’evoluzione di un Tinto de Verano. È un prodotto talmente nuovo che lascia spazio alla creatività – sottolinea Alessio che cita proprio il Messicano, versione alternativa dell’Americano con il Tinto de Mezcal al posto del Vermouth, le zeste di limone e la soda al pompelmo rosa.

UNA DATA IMPORTANTE: 1492

In questa storia però c’è anche un forte richiamo alle radici, al passato, espresso in quella data 1492 stampata in etichetta che è più di un semplice numero.

È l’anno in cui l’Europa e l’America si sono incontrate e da lì è nato il mezcal – spiega Alessio – ed è  anche l’anno in cui è stata aperta la via dei bottai a Venezia, “botter” in dialetto, diventato poi, in molti casi, un vero e proprio cognome come accaduto al mio amico Tommaso che produce il tinto. Infine questa data si trova anche nel logo di 1492 Coloniale Group, partner commerciale di questa avventura tra Genova e le Americhe. È un po’ anche la cifra di lettura del nostro DNA, caratterizzato da uno spirito di scoperta e sperimentazione che ci accomuna.

E IL FUTURO?

Questo premio ci dà una carica incredibile! – afferma Alessio – Vogliamo far conoscere il Tinto de Mezcal a più persone possibile, in Italia e all’estero e i numeri oggi ci spingono in questa direzione. Nell’arco di 18 mesi siamo cresciuti in Italia del 400% e abbiamo inaugurato un nuovo mercato in Messico dove abbiamo anche una seconda linea di produzione che affianca quella italiana.

L’internazionalizzazione del Tinto de Mezcal è l’obiettivo che Alessio si è prefigurato insieme a 1492 Coloniale Group: L’Europa anzitutto dove il Tinto de Mezcal è concepito alla stregua di un vino, quindi, tra qualche anno, l’Asia.

Una strada ambiziosa confermata però da un riconoscimento che arriva dai consumatori così come dalla stampa specializzata.

La nostra innovazione è piaciuta perché si tratta di un’innovazione concreta, con una potenzialità di mercato. Nel BarAwards siamo saliti sul podio con un colosso come Diageo, segno che abbiamo un prodotto dalle grosse potenzialità. Un prodotto che nella sua ricetta come nella sua storia ha la vocazione per il viaggio verso territori non ancora esplorati.